SAN MARTINO LIKE A LOCAL

Maso Trekking

Valle del Vanoi - 11/06/2021

Un giorno in un museo a cielo aperto nel cuore verde del Trentino
Quando siamo arrivati ai Masi di Tognola, mi è sembrato per un attimo di essere dentro al cartone animato di Heidi e che da un momento all’altro potesse spuntare dalla stalla Fiocco di Neve insieme a Peter. Per un attimo, perché mentre mi addentravo in questo suggestivo museo cielo aperto, ho capito che per fortuna non eravamo dentro a qualcosa di finto, costruito a uso e consumo dei turisti, ma era tutto assolutamente e meravigliosamente vero: un intero villaggio di antichi masi di montagna dove il tempo sembra essersi fermato, in cui si respira ancora il profumo del fieno, il piacere della vita all’aria aperta e si può toccare con mano lo stile di vita contadino che ancora contraddistingue questi luoghi.Ma cominciamo dall’inizio, perché questa esperienza va raccontata tutta, visto che ogni momento è stato una vera scoperta. 

Partiamo io e mia figlia Sveva (8 anni) al mattino verso le 9.00 da San Martino di Castrozza, insieme ad un gruppetto di amici. In circa 45 minuti siamo a Caoria dove alla Casa del Sentiero Etnografico ci accoglie Silvia che subito omaggia i bambini con una mappa pensata apposta per loro. Sveva è intenta a capire dove ci troviamo e quanto ci sarà da camminare, quando arriva Giacomo, la nostra guida, che subito centra il bersaglio con “non preccuparti che non avrai di che annoiarti , vedremo un sacco di cose belle e non ti accorgerai nemmeno della strada da fare”. 
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Si perché l’anello dei Pràdi e dei Masi di Tognola non è proprio una passeggiata facile facile, ma Giacomo aveva ragione e tra una tappa e l’altra abbiamo camminato parecchio senza nemmeno accorgerci. Lui ci ha messo del suo raccontandoci aneddoti e curiosità legati alla fienagione e alla vita contadina di montagna. Abbiamo imparato cos’è una casèra e il fatto che il suo nome è legato al suo ruolo, quello per la caseificazione appunto. Abbiamo scoperto come sono fatti i tetti di scandole, come un bosco si rigenera e viene ripulito, perché alcuni alberi crescono proprio in quel punto e non in un altro, visto da vicino un formicaio e capito quanto sia importante per il bosco. E così, una tappa dopo l’altra, eccoci al clou del nostro tour: il Villaggio dei Masi di Tognola

Se non lo vedi di persona non pensi che possa esistere un luogo così: insieme a Giacomo siamo entrati all’interno di alcuni masi ancora intatti, visto come abitavano, dove dormivano, visitato la stalla e il fienile e persino scoperto dove nascondevano le patate. Che magia deve essere stata per i bambini vivere quassù all’aria aperta, imparando a badare agli animali e alle coltivazioni! Questo luogo mi ha trasmesso subito un senso di pace e libertà. 

Una magia che Sveva ha potuto sperimentare con dei divertenti tuffi nel fieno, all’interno dell’antico fienile. Giacomo ci ha spiegato che esistono anche delle date speciali di Maso Trekking for family in cui vengono organizzati anche dei laboratori specifici per i bambini, ma io credo che i tutti i piccoli che hanno partecipato si siano divertiti ugualmente anche in questa occasione. 

Dopo tutto questo camminare però il nostro stomaco ha iniziato a farsi sentire. Il pranzo qui è al sacco e noi consigliamo vivamente di non perdere il Cheesenic preparato dall’Osteria La Siega con prodotti locali: per noi un gustoso (e grandissimo) panino con il formaggio Primiero e lo speck (ma potete scegliere voi ciò che preferite), una fetta di crostata e un cestino di frutti di bosco, oltre ad un succo alla fragola per Sveva e una buona birra Bionoc’ per me. Un vero pranzo open air, proprio come si faceva un tempo, sui lenzòi de le corde, ci dice Giacomo. 

Siamo belli carichi per ripartire: zaino in spalla iniziamo la discesa e poco dopo incontriamo la foresteria di Prà dei Tassi. Ebbene sì, qua si può anche dormire in un vecchio maso ristrutturato con 12 posti letto, con tanto di bagni e docce e affiancato da una casèra (visto che brava!) dove ci si prepara da mangiare, volendo anche sul focolare, oppure arriva il cuoco in carne ed ossa a cucinare un menù tipico davanti ai vostri occhi. Inutile dire che la mia amica appena visto il tutto lo aveva già opzionato per un weekend d’autunno…non vediamo l’ora! 

La discesa termina in località Ponte Stèl dove ci aspetta l’ultima tappa del nostro tour: una visita alla vecchia segheria veneziana di Valzanca. Renzo ci mostra come si aziona il tutto con la sola forza dell’acqua e come ricavare delle assi da un tronco di legno di abete.  La chicca è scendere attraverso un cunicolo per vedere cosa accade sotto quando la segheria è in funzione …una vera meraviglia! 

Sveva è letteralmente stregata e devo ricordarle io che è arrivato il momento di mettere l’ultimo timbrino alla sua mappa per ricevere il tanto ambito premio. 
Ma le sorprese non sono finite qua… una giornata come questa non può non finire in compagnia, gustando un’ottima merenda. Protagonista è il Botìro di Primiero di malga, il burro di alpeggio a panna cruda che viene prodotto poco più su a Malga Fossernica. Non potete capire che profumo e che colore…una fetta di pane, botìro e marmellata da sola vale il viaggio! 

Che dire, la giornata è volata, come ci aveva promesso Giacomo…Sveva si è divertita un sacco ed entrambe abbiamo imparato tante cose nuove venute del passato. Questo angolo verde di Trentino ci ha davvero rubato il cuore e merita sicuramente di più di una giornata per essere scoperto. Caro Vanoi, ci rivedremo presto!

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