SAN MARTINO LIKE A LOCAL

Una mattina d'autunno tra i boschi a tu per tu con le crode tanto care a Buzzati

Valle del Vanoi - 19/10/2021

Erano diversi giorni che le nuvole e la pioggia mi facevano venir voglia di restare a letto ancora un po’, per godermi in tutta tranquillità il piacevole calore delle coperte in queste mattinate tipicamente autunnali. Stamattina al mio risveglio ho trovato invece una splendida sorpresa: dalla finestra ho intravisto un bel cielo azzurro, un’ottima ragione per scendere subito dal letto, preparare un caffè caldo e uscire a dare un’occhiata. Sarà stata l’aria frizzantina, il cielo terso o la sensazione dei primi tiepidi raggi di sole sul mio viso ancora assonnato, ma nel giro di mezz’ora avevo già gli scarponcini ai piedi e lo zaino in spalla, pronta a trascorrere qualche ora tra faggi, abeti, castagni e larici dai colori infuocati.

La stagione del foliage, infatti, da qualche settimana ha iniziato a bussare alle porte del bosco regalandogli un'infinità di sfumature e trasformando le chiome degli alberi in una tavolozza di colori degna di un artista impressionista. Ogni volta che cammino in queste foreste resto letteralmente stregata dal turbinio di colori che va dall’oro al rosso, dall’arancione al giallo, fino alle tonalità della terra, come l’ocra e il marrone. Di solito organizzo queste uscite tra ottobre e novembre, il periodo migliore per osservare questo fenomeno, e non dimentico mai di portare con me la mia reflex.

Tra i miei luoghi del cuore ci sono la Val Canali, con il Cimerlo che si riflette nelle acque del Laghetto Welsperg, la Valle del Vanoi, con i suoi scenari selvaggi incastonati tra le Dolomiti e il Lagorai, il sentiero Cordogné-San Giovanni, con gli scorci sull’omonima chiesetta, sulle Vette Feltrine e sul Lago della Noana, e anche il percorso tematico Intrecci del Tempo, tra i faggi monumentali che circondano Sagron Mis.

Cric, croc, cric, croc: questo inconfondibile rumore accompagna il mio lento incedere nel bosco e mi trasporta fin da subito in un mondo altro, fatto di lunghi silenzi interrotti dal dolce suono dei miei passi, quello scricchiolio così familiare che tanto mi affascinava quando ero solo una bambina e che mi fa tornare la voglia di tuffarmi letteralmente tra le foglie variopinte che ricoprono il sentiero! A farmi compagnia ci pensano i rumori inattesi, come lo scorrere di un ruscello, il canto degli uccelli e il buffo ticchettio di un picchio in lontananza.

Non c’è che dire, Madre Natura in questi luoghi è stata davvero generosa: lo penso ogni volta che mi avventuro in uno dei tanti sentieri delle Valli del Primiero e del Vanoi, quando sollevo lo sguardo al di sopra del confine del bosco, dove gli alberi lasciano spazio pian piano ad un mondo fatto di guglie e pinnacoli. Lì, a metà strada tra cielo e terra, ecco le Pale di San Martino, verticali e fiere, capaci di catalizzare d’improvviso la mia attenzione. "Sono pietre o sono nuvole, sono vere oppure è un sogno?": così descriveva il grande Dino Buzzati le Dolomiti, che con le impercettibili sfumature e con il gioco di riflessi creato dalla luce del sole, appaiono in ogni momento del giorno sempre magiche ed eteree.


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