Salendo la Valle Pradidali in tarda primavera capirai il perché di questo nome - Pradidali, cioè “prati gialli” - osservando i papaveri di montagna che spuntano anche tra le ghiaie. Ma dove i ciuffi d’erba, sempre più radi, lasciano spazio alle rocce ecco il Rifugio che è la porta d’accesso alle Pale di San Martino per chi arriva dai versanti meridionali. Le torri che circondano l’edificio - anch’esso in pietra, realizzato nel 1896 a 2.278 metri di quota - hanno messo alla prova i più forti rocciatori dolomitici di un tempo, ma anche gli arrampicatori dell’era moderna, come Manolo, che tra queste pareti è a casa propria. Prima di tornare a valle (o proseguire verso l’altopiano delle Pale) è d’obbligo una visita al laghetto e un’occhiata a Cima Canali, una cattedrale di roccia che solo da qui si può ammirare. La gestione è affidata a Duilio e Luca Boninsegna (padre e figlio, entrambi guide alpine) con il fondamentale aiuto di Piera, cuoca del Rifugio componente femminile della famiglia Boninsegna. Apertura Dal 20 giugno a fine settembre Nei fine settimana d’autunno Prima dell'escursione si consiglia di verificare l’effettiva apertura del rifugio contattando il gestore Itinerari Dal Rifugio si raggiunge il Rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti attraverso il Passo Pradidali basso in 2 ore e 20 (per escursionisti esperti); il Rifugio Velo della Madonna si raggiunge in 3 ore e 30 attraverso le impegnative ferrate del Porton e del Velo; infine è possibile raggiungere il Rifugio Treviso in Val Canali attraverso il Passo delle Lede e il Bivacco Minazio in 4 ore (escursionisti esperti). Il Rifugio Pradidali può essere inoltre il punto di partenza (o una tappa intermedia) dello spettacolare Pala Ronda Trek, giro della Pala di San Martino (passando anche nei pressi del rifugio Rosetta) da effettuare in uno o due giorni.
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